INDICE
Le definizioni sotto elencate sono consultabili in ordine alfabetico a fondo pagina
AGRICOLTURA BIOLOGICA
AGRICOLTURA SOSTENIBILE
AGROENERGIE
ALLEVAMENTI BIOLOGICI
ALTRA SUPERFICIE
ALTRE COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE
ARA
ARBORICOLTURA DA LEGNO
ASSERVIMENTO
ASPERSIONE (A PIOGGIA), IRRIGAZIONE PER
ATTIVITÀ CONNESSE
ATTIVITÀ REMUNERATIVE EXTRA AZIENDALI
SETTORE DELL’ATTIVITÀ REMUNERATIVA EXTRA-AZIENDALE
ATTIVITÀ ZOOTECNICA
AUTOCONSUMO
AUTORIZZAZIONE UNICA
AZIENDA AGRICOLA E ZOOTECNICA
AZIENDA ATTIVA
AZIENDA TEMPORANEAMENTE INATTIVA
AZIENDE ZOOTECNICHE PRIVE DI TERRENO AGRARIO
AZIENDE ESCLUSIVAMENTE FORESTALI
BIOMASSA
BOSCHI
CAPACITÀ DI STOCCAGGIO DEGLI EFFLUENTI
CAPO AZIENDA
CARBON FOOTPRINT
CARBON SINK
CEDUO
CENTRO AZIENDALE
CERTIFICATI VERDI (CV)
CIPPATO
CITTADINANZA UE
CODICE UNICO DI AZIENDA AGRICOLA (CUAA)
COLTIVAZIONE PRINCIPALE
COLTIVAZIONI LEGNOSE AGRARIE
COMMERCIALIZZAZIONE
COMPOST
CONDUTTORE
CONTOTERZISMO ATTIVO
CONTOTERZISMO PASSIVO
CONTRATTI DI FILIERA
CONVERSIONE AL BIOLOGICO
CORSO DI FORMAZIONE AGRICOLA
DIGESTATO
EFFLUENTI ZOOTECNICI
ERBAI
ESPORTAZIONE NETTA DI LIQUAME E COLATICCIO
ESPORTAZIONE NETTA DI LETAME
ETTARO
EUTROFIZZAZIONE
FAMILIARI DEL CONDUTTORE
FERTILIZZANTI
FERTIRRIGAZIONE
FONTE DI APPROVVIGIONAMENTO DELL’ACQUA IRRIGUA
FORAGGERE AVVICENDATE
FORMA GIURIDICA
FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (FORSU)
FRACKING
FUSTAIA
GIORNATE DI LAVORO
GESTORE SERVIZI ENERGETICI (GSE)
HAZARD ANALYSIS AND CRITICAL CONTROL POINTS (HACCP)
HIGH EXTERNAL INPUT (HEI)
IMPIANTO ALIMENTATO A FONTE RINNOVABILE (IAFR)
INFORMATIZZAZIONE
INNOVAZIONE
INSILATI
IRRIGAZIONE
IRRIGAZIONE DI SOCCORSO
LAVORATORI IN FORMA SALTUARIA
LAVORATORI NON ASSUNTI DIRETTAMENTE DALL’AZIENDA
LEGUMINOSE ALLO STATO VERDE
LISCIVAZIONE
LOW EXTERNAL INPUT (LEI)
MAIS VERDE
MANODOPERA AZIENDALE IN FORMA CONTINUATIVA
MICRO IRRIGAZIONE
MOTORE ENDOTERMICO
MULTIFUNZIONALITÀ
ORGANIC RANKINE CYCLE (ORC)
ORTI FAMILIARI
POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC)
PARENTI DEL CONDUTTORE
PROCEDURA AUTORIZZATIVA SEMPLIFICATA (PAS)
PELLET
PIANO DI SICUREZZA AZIENDALE
PIANTE INDUSTRIALI
POSIZIONE INPS
PRATI AVVICENDATI
PRATI PERMANENTI E PASCOLI
PRODOTTI FORESTALI
PRODUZIONI ANIMALI NON TRASFORMATE
PRODUZIONI ANIMALI TRASFORMATE
PRODUZIONI VEGETALI NON TRASFORMATE
PRODUZIONI VEGETALI TRASFORMATE
RICAMBIO GENERAZIONALE
RICAVI
RIFIUTO
SCORRIMENTO SUPERFICIALE ED INFILTRAZIONE LATERALE, IRRIGAZIONE PER
SEDE LEGALE
SEMENTI E PIANTINE
SEMINATIVI
SERRE
SERVIZI DI CONSULENZA IRRIGUA E/O SISTEMI DI DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO IRRIGUO
SISTEMA DI MISURAZIONE DEL CONSUMO DELL’ACQUA
SOCCIDA
SOMMERSIONE, IRRIGAZIONE PER
SOTTOPRODOTTO
STABULAZIONE
STABULAZIONE PREVALENTE
STALLATICO
STRUTTURE DI STOCCAGGIO DEGLI EFFLUENTI ZOOTECNICI
SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU)
SUPERFICIE AGRICOLA NON UTILIZZATA
SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA COLTIVATA CON METODO BIOLOGICO
SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA IN FASE DI CONVERSIONE AL BIOLOGICO
SUPERFICIE IMPIEGATA IN PIENA ARIA
SUPERFICIE IRRIGABILE
SUPERFICIE IRRIGATA
SUPERFICIE TOTALE DELL’AZIENDA (SAT)
SUSSIDI RELATIVI AD AIUTI PUBBLICI
SUSSIDI RICEVUTI RELATIVI AD AIUTI PUBBLICI IN EMERGENZA COVID-19
TARIFFA ONNICOMPRENSIVA (TO)
TEMPO AL PASCOLO
TEMPO DI INCORPORAZIONE (EFFLUENTI SOLIDI E LIQUIDI)
TERRENI A RIPOSO
TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI
TITOLO DI STUDIO
TRANSESTERIFICAZIONE
USO CIVICO
WATER FOOTPRINT
WORLD TRADE ORGANIZATION (WTO)
Per agricoltura biologica si intende quella che riduce l’impatto ambientale dei sistemi agricoli escludendo l’uso di fertilizzanti e pesticidi di sintesi e di organismi geneticamente modificati (OGM), valorizzando gli effetti benefici determinati dalla presenza di microrganismi, di flora e fauna del suolo, di piante e animali utili; mantiene la diversità genetica del sistema agricolo e dell’ambiente circostante, come pure l’integrità e le qualità biologiche del prodotto in tutte le varie fasi. Comprende l’insieme delle pratiche agricole pienamente conformi ai principi della produzione biologica, a livello di azienda agricola, stabiliti nel regolamento (CE) n. 834/2007 o nel Regolamento (UE) 2018/8481 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici o, se del caso, nella legislazione più recente, oltre che nelle corrispondenti norme nazionali di implementazione della produzione biologica, incluso il periodo di conversione al biologico.
La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Nella pratica colturale, viene ristretto l’uso di prodotti fitosanitari e fatto divieto di utilizzo di concimi minerali azotati e della coltivazione di organismi geneticamente modificati. In base alle disposizioni del Regolamento sopraccitato la produzione deve avvenire in modo tale da tenere rigorosamente separate le terre e le località di produzione e di stoccaggio da altre superfici che non producono a norma delle regole della produzione biologica.
Per agricoltura sostenibile si intende un sistema integrato di pratiche di produzione di piante e animali, adatto alle condizioni climatiche locali e tale da poter essere sostenuto nel lungo periodo per:
Le agroenergie – altrimenti chiamate «bioenergie» – sono tecnologie e applicazioni di energie rinnovabili nel mondo agricolo; le forme più tipiche sono quelle che coinvolgono le biomasse, coltivate o di scarto.
Gli allevamenti biologici sono quelli praticati in modo conforme agli standard e alle norme specificate nel Regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, o se del caso, nella legislazione più recente, oltre che nelle corrispondenti norme nazionali di implementazione della produzione biologica, incluso il periodo di conversione al biologico. Le informazioni richieste riguardano i capi di bestiame allevati e certificati secondo il metodo di produzione biologico alla data del 1° dicembre 2020. Sono inclusi anche i capi in conversione al biologico.
Insieme dei terreni, inclusi nel perimetro aziendale, non già compresa nella SAU, nell’arboricoltura da legno, nei boschi e nella superficie agricola non utilizzata, come ad esempio terreni occupati da fabbricati (ad eccezione delle fungaie), cortili, strade poderali, fossi, canali, stagni, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali, area occupati per allevamenti ittici.
Colture legnose destinate al consumo umano non classificate altrove e alberi di Natale che si trovino in un’area agricola utilizzata; includono bamboo, caffè, thè, carrubo, tartufi.
Unità di misura di superficie, corrispondente a 100 mq e a 0,01 ettari.
Superfici occupate temporaneamente da impianti di specie arboree destinate alla produzione di masse legnose a prevalente impiego industriale o da lavoro. Il ciclo produttivo, la cui lunghezza è dettata dalle esigenze aziendali e di mercato, si chiude a maturità commerciale col taglio di sgombero e la riconsegna del suolo in condizioni idonee a nuove colture. Comprende la superficie boschiva coltivata per la produzione di piante legnose con un periodo di rotazione uguale o inferiore a 20 anni (bosco ceduo a rapida rotazione); include salici e pioppi e betulle per la produzione di energia e di legname, paulonia a ciclo breve, colture arboree a ciclo breve destinate alla trasformazione industriale.
Atto giuridico per cui un immobile viene asservito ad uno specifico uso, come ad esempio parcheggio o passaggio pubblico.
Metodo di irrigazione che prevede l’aspersione dell’acqua dall’alto con apparecchiature che simulano la pioggia naturale. L’impianto si compone di una pompa che imprime pressione all’acqua, di reti tubate e di uno o più irrigatori che distribuiscono l’acqua stessa. Gli impianti possono essere fissi, semifissi o mobili; la pressione idrica e la gittata degli irrigatori possono variare sensibilmente.
Si intendono le attività direttamente connesse all’azienda agricola diverse da quelle agricole in senso stretto, in cui sono impiegate risorse dell’azienda stessa (terreni, fabbricati, macchinari, manodopera, eccetera) o prodotti aziendali. Devono essere attività remunerative che comportano un reddito per l’azienda, che possono essere realizzate sia all’interno che all’esterno. L’attività di trasformazione di qualsiasi prodotto agricolo primario rientra tra le attività connesse; l’unica eccezione riguarda la trasformazione in vino e olio, considerata tale solo se almeno un terzo delle uve e olive utilizzate sono di produzione extra-aziendale.
Sono quelle attività non collegate all’azienda agricola, che hanno come corrispettivo una remunerazione; comprendono le attività di manodopera prestate dal lavoratore dell’azienda presso altre aziende agricole.
Agricolo o non agricolo (Industria, Servizi, Pubblica Amministrazione ma anche pesca, acquacoltura, caccia e foreste che non rientrano nel campo di osservazione del censimento agricoltura).
Attività di allevamento di animali.
Si intende l’utilizzo, parziale o totale, nell’annata agraria 2019-2020 dei prodotti aziendali, agricoli e/o zootecnici, per il consumo familiare.
È un procedimento amministrativo per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, normato dal DL 387 del 29 dicembre 2003. L’autorizzazione unica è rilasciata dalla Regione (o altro soggetto istituzionale da essa delegato), nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico- artistico.
Unità tecnico-economica costituita da terreni – anche in appezzamenti non contigui ed eventualmente da impianti e attrezzature varie – in cui si attua, in via principale o secondaria, l’attività agricola e zootecnica ad opera di un conduttore – persona fisica, società, ente – che ne sopporta il rischio sia da solo, come conduttore coltivatore o conduttore con salariati e/o compartecipanti, sia in forma associata.
Aziende agricole che rientrano nel campo di osservazione del Censimento e che abbiano svolto attività agricola nell’annata agraria 2019-2010.
Azienda che ha temporaneamente sospeso la produzione agricola e/o zootecnica nell’annata agraria 2019-20.
Aziende esclusivamente zootecniche che:
Aziende che praticano in via esclusiva arboricoltura da legno e boschi; sono escluse dal campo di osservazione censuario.
Il termine comprende, in senso lato, ogni materia organica di origine animale o vegetale, considerata dal punto di vista energetico. Nell’uso comune, vengono chiamate biomasse semplicemente le biomasse lignocellulosiche, ossia il legno ed altre piante legnose.
Superficie coperta da alberi o arbusti forestali nonché i vivai forestali situati in foresta e destinati al fabbisogno dell’azienda forestale, così come le infrastrutture forestali (strade forestali, depositi per il legname, eccetera).
Numero di mesi in cui la struttura può contenere gli effluenti zootecnici, senza alcun rischio di deflusso e senza svuotamento occasionale.
Persona fisica che assicura la gestione corrente e quotidiana dell’azienda, dunque il soggetto che di fatto gestisce l’azienda (per ciascuna azienda si considera capo azienda esclusivamente una persona). Nel caso di azienda familiare, il capo azienda è in genere il conduttore stesso; in caso di mezzadria si considera capo azienda il mezzadro e analogamente, in caso di soccida tra due aziende agricole, il soccidario.
Letteralmente “impronta di carbonio”, è l’insieme delle emissioni di gas serra prodotti da un’organizzazione, un evento, un prodotto o una persona.
L’UNFCCC (United Nation Framework Convention on Climate Change – Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici) definisce carbon sink come “qualsiasi processo, attività o meccanismo per rimuovere gas ad effetto serra, aerosol o un precursore di gas serra dall’atmosfera. Sink di carbonio (carbon sink) sono quindi attività, processi, o meccanismi di rimozione (e sequestro) di biossido di carbonio (CO2) dall’atmosfera”.
Dal latino caedo, “io taglio”, è una forma di governo del bosco che si basa sulla capacità di alcune piante di emettere ricacci, se tagliate. Un bosco ceduo è generalmente un bosco non “gestito” per attività economiche, all’opposto di una “fustaia”, che è invece un bosco mantenuto e finalizzato alla produzione della materia prima legnosa.
È il luogo fisico dove identificare l’azienda, individuato in base ai seguenti criteri, in ordine di preferenza:
Struttura di incentivazione delle fonti rinnovabili introdotta dopo la liberalizzazione del settore dell’energia, disciplinata dal D. Lgs. 79/99 (cosiddetto decreto Bersani).
Legname sminuzzato in scaglie (dall’inglese chip o woodchip).
Paesi membri dell’Unione Europea alla data del 7 gennaio 2021: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
Codice fiscale del soggetto pubblico o privato che esercita attività agricola (azienda) e intrattiene rapporti con la Pubblica Amministrazione (DPR n. 503/99).
Per coltivazione principale si intende:
Per le coltivazioni legnose agrarie, gli orti familiari, i prati permanenti e pascoli, l’arboricoltura da legno, i boschi, la superficie agraria non utilizzata e i funghi, la superficie principale coincide con quella investita.
Coltivazioni fuori avvicendamento, che occupano il terreno per più di cinque annate e forniscono raccolti ripetuti; comprendono vite, olivo, agrumi, frutta fresca originaria di zone temperate, tropicali e sub-tropicali, frutta a guscio e frutta a bacche, vivai e altre colture permanenti destinate al consumo umano.
Attività di vendita svolta verso il mercato sia nazionale sia estero (esportazioni) di prodotti aziendali primari o trasformati; non va considerata la commercializzazione di prodotti provenienti da altre aziende o i prodotti destinati all’autoconsumo. I prodotti commercializzati possono anche derivare dall’annata agraria precedente, purché la loro commercializzazione sia stata effettuata nell’annata agraria di riferimento 2019-2020.
Prodotto fertilizzante organico ottenuto mediante compostaggio aerobico di uno o più dei seguenti materiali: rifiuti organici e sottoprodotti animali incluso letame, guano non mineralizzato, contenuto di tubo digerente, alcuni tipi di carcasse, sangue o parti di animali terrestri o acquatici, prodotti di origine animale, cibo per animali da compagnia, alimenti non più destinati al consumo umano che non presentano rischi per la salute umana pubblica o animale o prodotti di animali vivi che non mostrano segni di malattie trasferibili agli uomini o agli animali.
Responsabile giuridico ed economico che sopporta il rischio della gestione aziendale sia da solo (conduttore coltivatore e conduttore esclusivamente con salariati e/o compartecipanti), sia in associazione. Il conduttore può essere una persona fisica di sedici anni e più, una società o un ente.
Attività svolte con mezzi meccanici e con manodopera aziendale propria presso altre aziende.
Attività svolte in azienda con persone e mezzi meccanici extra aziendali.
Contratti stipulati tra imprese agricole ed imprese di trasformazione nell’ambito delle diverse filiere produttive, tra cui anche quella agro energetica. A titolo esemplificativo: contratti di coltivazione per la fornitura di colture dedicate, di fornitura di biomasse agricole residuali, di trasporto della materia prima o dei residui di produzione, eccetera.
È il periodo che intercorre tra la data di prima notifica di attività biologica e, in caso di colture erbacee, la data di semina del prodotto che sarà certificato “da agricoltura biologica”, mentre per le colture perenni diverse dai prati, il riferimento è la data del primo raccolto; tale periodo è normalmente fissato in due anni per le colture erbacee ed in tre anni per le colture perenni diverse dal prato.
Ciclo di formazione realizzato in una scuola per la formazione agraria di base e/o in un centro di formazione limitato ad alcune discipline (ivi comprese l’orticoltura, la viticoltura, la silvicoltura, la piscicoltura, la scienza veterinaria, la tecnologia agraria e discipline affini).
Fertilizzante organico composto da materiale residuo della digestione anaerobica (il cui prodotto principale è il biogas usato per la produzione di elettricità o calore o carburante per il trasporto); è un sottoprodotto degli impianti di biogas alimentati da colture energetiche o da deiezioni animali.
È una tipologia di fertilizzanti organici (di origine animale) distinti in:
Letame: letame solido, incluso lo stallatico, costituito da escrementi di animali domestici, con o senza lettiera, e da possibili piccole quantità di urina. Contiene almeno il 20% di sostanza secca. Sono assimilati al letame le deiezioni palabili degli allevamenti avicunicoli (lettiere di avicoli allevati a terra, polline disidratate di ovaiole) o frazioni palabili risultanti da trattamenti. È maneggiato con caricatori frontali e/o forconi.
Colaticcio: urina di animali domestici con possibili piccole quantità di escrementi e/o acqua. Si distingue dal liquame perché la sostanza secca è compresa tra il 4 e il 10% (colaticcio vero e proprio) o anche tra il 10 ed il 20% (letame semi-solido). Può richiedere speciali pompe per essere maneggiato.
Liquame: urina di animali domestici con possibili piccole quantità di escrementi e/o acqua. Contiene fino al 4% di sostanza secca e può essere maneggiato in forma liquida da normali apparecchiature per l’irrigazione. Con meno dell’1% di sostanza solida (come quando è stoccata in lagune anaerobiche e aerobiche adeguatamente progettate) può essere maneggiata con pompe centrifughe convenzionali. Sono assimilati ai liquami i liquidi di sgrondo, le frazioni non palabili derivanti dai trattamenti, le deiezioni non palabili di avicunicoli. Se il letame è separato in frazione liquida e solida, la frazione liquida può essere trattata come colaticcio.
Sono leguminose raccolte verdi come piante intere per il foraggio o per la produzione di energia; includono anche miscugli principalmente di leguminose (in genere > 80 %) e graminacee, raccolte verdi o per produrre fieno essiccato.
È il saldo tra export e import di liquame e colaticcio dell’azienda, includendo tra questi anche liquame e colaticcio per finalità energetiche e, in un secondo tempo, riutilizzato in agricoltura.
E’ il saldo tra export e import di letame dell’azienda, includendo anche letame per finalità energetiche e, in un secondo tempo, riutilizzato in agricoltura.
Unità di misura di superficie agraria che equivale a 100 are, cioè a 10.000 mq.
È l’arricchimento anomalo di sali nutritivi (nitriti, nitrati, ioni ammonio, fosfati) di un ambiente acquatico che favorisce un anomalo sviluppo della componente autotrofa (vegetali). In termini più generali, per eutrofizzazione si può anche intendere l’insieme de i processi degenerativi che avvengono in un ambiente a seguito di un’anomala produzione primaria. Molti ambienti sono eutrofizzati a causa di fattori antropici.
Persone di 16 anni e oltre legate da vincoli di matrimonio, parentela, amicizia, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune.
Sostanze artificiali o naturali utilizzate per l’arricchimento in sali minerali del terreno per aumentare la capacità produttiva delle piante; includono i fertilizzanti minerali e i fertilizzanti organici (effluenti zootecnici, compost e digestato).
Pratica con la quale il liquame (filtrato) viene addizionato all’acqua di irrigazione e applicato con normali mezzi di irrigazione (aspersione, microirrigazione).
Modalità con la quale, nell’annata agraria 2019-2020, l’azienda si è rifornita di acqua destinata all’irrigazione; se – in riferimento ad una specifica coltura – si utilizzano diverse fonti di approvvigionamento, va indicata solo la più importante in termini di volume d’acqua. Include acque superficiali (dentro e fuori l’azienda), acque sotterranee (nelle vicinanze o all’interno dell’azienda), acquedotti, consorzio di irrigazione e bonifica o altro ente irriguo, altre fonti: acque da impianti di depurazione, acque desalinizzate, acque salmastre a basso tenore salino.
Coltivazioni erbacee seminative destinate all’alimentazione animale, in avvicendamento con altre colture e che occupano, quindi, la stessa superficie per meno di cinque anni. Includono i prati avvicendati e gli erbai.
Indica la tipologia di unità legale in cui si è costituita l’azienda e le norme ad essa conseguenti.
Si tratta della frazione organica (scarti di cucina, potature, eccetera) nel ciclo della raccolta differenziata (col metodo del porta a porta o del contenitore stradale).
Con il termine fracking (o hydrofracking) si intende lo sfruttamento della pressione di un fluido (in genere acqua) per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso, consentendo l’estrazione di gas naturale (shale gas) contenuto in argille bituminose. L’utilizzo di questa tecnologia è molto controverso per il rischio sismico insito in questo processo, nonché per le possibili emissioni in atmosfera di metano.
Fustaia – o «bosco d’alto fusto» – è un bosco tagliato ad intervalli di almeno 40/100 anni e in modo tale che, dopo il taglio, il bosco stesso si rinnovi attraverso la nascita di nuove piantine (plantule), nate dai semi degli alberi preesistenti o lasciati dopo il taglio («alberi portasemi» o «riserve»).
Si intendono le giornate di lavoro svolte in azienda per l’esercizio delle attività agricole, o delle attività connesse, nel corso dell’annata agraria 2019-2020; il riferimento può essere a:
Ente pubblico che gestisce i meccanismi di incentivazione previsti dalla normativa, oltre a ritirare dai produttori l’energia elettrica e ricollocarla.
Letteralmente «Analisi del Pericolo e Punti Critici di Controllo», è un sistema che previene i pericoli di contaminazione alimentare; si basa sul monitoraggio dei punti della lavorazione degli alimenti in cui si prospetta un rischio di contaminazione sia di natura biologica che chimica o fisica.
Serie di pratiche agricole con un elevato uso di mezzi tecnici (per esempio concimi chimici, diserbanti, insetticidi, eccetera) e, conseguentemente, ad elevato impatto negativo sull’ambiente.
La qualificazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (Qualifica IAFR) da parte del GSE è un prerequisito necessario per l’ottenimento dei certificati versi (CV) in funzione dell’energia elettrica netta prodotta, o per l’accesso alla tariffa incentivante onnicomprensiva (TO), in funzione dell’energia elettrica netta prodotta ed immessa in rete.
Utilizzo di personal computer e/o altre attrezzature informatiche o digitali per lo svolgimento delle attività aziendali, ad esempio per contabilità, gestione delle coltivazioni e degli allevamenti, eccetera, e utilizzo della rete internet per lo svolgimento delle attività aziendali quali vendita/acquisto di prodotti e/o servizi.
Investimenti effettuati dall’azienda tra il 2018 e il 2020, finalizzati ad innovare la tecnica o la gestione della produzione. Si è in presenza di un’innovazione quando il prodotto, il processo, il metodo di marketing o il metodo organizzativo è nuovo o significativamente migliorato: esempi in tal senso sono gli investimenti per l’agricoltura di precisione, ricerca e sviluppo, eccetera.
Prodotti vegetali (mais, altri cereali, eccetera) conservati grazie all’acidificazione della massa ad opera di microrganismi anaerobi, che impediscono la prolificazione di una flora microbica indesiderata.
Tecnica finalizzata a soddisfare il fabbisogno idrico delle colture.
Irrigazione che si pratica quando si verificano determinate condizioni climatiche non previste, tali da pregiudicare la rendita unitaria della coltura in atto.
Comprende le persone di almeno 16 anni che, nell’annata agraria 2019-2020, hanno svolto lavori di breve durata, stagionali, o a carattere saltuario o assunti per fase lavorativa, compresi i voucher.
Lavoratori di almeno 16 anni che, nell’annata agraria 2019-2020, hanno prestato lavoro in attività agricole o connesse presso l’azienda, pur non essendo stati direttamente assunti dalla stessa. Vi rientrano i lavoratori messi a disposizione da agenzie di somministrazione o da altre aziende agricole; è escluso il contoterzismo passivo.
Leguminose raccolte verdi come piante intere per il foraggio o per la produzione di energia.
È il processo di separazione di uno o più elementi solubili di una massa solida. La liscivazione delle acque indica il processo per cui gli elementi solubili del suolo, per effetto dello scorrimento e della percolazione delle acque, vengono trasportati o migrano negli strati più profondi.
Serie di pratiche agricole con un ridotto uso di metecnici (concimi chimici, diserbanti, insetticidi, eccetera) e, conseguentemente, a ridotto impatto sull’ambiente e dunque classificate come «sostenibili».
Comprende tutti i tipi di mais coltivati principalmente per l’insilamento e non raccolti per la granella (tutoli interi, parti di una pianta o pianta intera).
Comprende le persone di 16 anni e più che nell’annata agraria 2019-2020 hanno lavorato continuativamente nell’azienda, indipendentemente dalla durata settimanale del contratto; vi rientrano anche le persone che hanno regolarmente lavorato per parte dell’annata agraria ma non per l’intero periodo, per una delle seguenti ragioni:
È una forma particolare di irrigazione per aspersione in cui si fa ricorso ad aspersori di piccola gittata ad alta pressione, con una minimizzazione dei consumi d’acqua. È compresa in questa categoria l’irrigazione a goccia: metodo che si basa sull’impiego di tubi ove l’acqua raggiunge esigue pressioni (meno di tre atmosfere) e gocciolatoi di modesta portata; i risultati desiderati si ottengono con tempi di distribuzione lunghi.
È un motore capace di trasformare al suo interno l’energia termochimica di un combustibile in energia meccanica mediante il movimento di un pistone o stantuffo, mosso grazie ai prodotti della combustione.
Capacità del settore primario di produrre beni e servizi secondari, di varia natura, congiuntamente e in certa misura inevitabilmente collegata alla produzione di prodotti destinati all’alimentazione umana e animale.
(Fonte: Istituto Nazionale Economia Agraria, 2004)
Tecnologia per produrre elettricità attraverso una turbina in un circuito chiuso, nel quale scorre un fluido organico ad alto peso molecolare, ciclicamente espanso e condensato, attraverso una compressione e scambio di calore con un altro fluido; consente di produrre energia elettrica anche da fonti di calore a temperature medio-basse.
Piccole superfici (fino a 20 are) utilizzate prevalentemente per la coltivazione consociata di ortaggi, legumi freschi, patate, frutta, eccetera, la cui produzione è destinata ad essere consumata esclusivamente dal conduttore e dalla sua famiglia. Su tali superfici possono essere eventualmente presenti anche altre coltivazioni erbacee e/o qualche pianta legnosa agraria (generalmente, qualche pianta o filare di vite e/o qualche fruttifero e/o olivo). I caratteri distintivi di un orto familiare sono: la limitata estensione della superficie, l’eterogeneità delle coltivazioni (per lo più consociate tra loro con qualche pianta legnosa agraria sparsa) e l’autoconsumo della totale produzione da parte della famiglia del conduttore. Gli orti familiari possono essere in piena aria o in serra o in ripari accessibili all’uomo.
È l’insieme delle misure introdotte in sede comunitaria europea a sostegno dell’agricoltura.
Discendenti, ascendenti ed altri parenti affini al conduttore (compresi i casi di parentela derivante da matrimonio o da adozione), che non coabitano con il conduttore.
Procedimento amministrativo semplificato per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, normato dal DL 387 del 29 dicembre 2003, valido per gli impianti di potenza inferiore alle soglie (diverse per ciascuna fonte rinnovabile) di cui alla tabella A allegata al DLgs. stesso.
Combustibile ricavato dalla segatura essiccata e poi compressa in forma di piccoli cilindri, con un diametro di alcuni millimetri, tipicamente 6-8 mm.
Documentazione scritta per la valutazione dei rischi sul posto di lavoro e la riduzione dei pericoli di infortuni.
Colture che non sono normalmente commercializzate per il consumo diretto poiché richiedono una trasformazione industriale prima della loro utilizzazione finale; includono tabacco, luppolo, piante tessili (cotone, lino, eccetera), piante da semi oleosi (colza e ravizzone, girasole, soia, semi di lino, eccetera), piante aromatiche, medicinali, spezie e da condimento (origano, prezzemolo, eccetera).
In riferimento agli eventuali contributi INPS versati esclusivamente per il lavoro agricolo aziendale, le possibili risposte sono:
I contributi possono essere stati versati dall’interessato o dal datore di lavoro
Graminacee da pascolo, da fieno o da insilamento che occupano il terreno per un periodo di almeno un’annata agraria ma inferiore a 5 anni, pure o in miscuglio con altre foraggere (in genere leguminose).
Terreni occupati stabilmente (per diversi anni consecutivamente, di norma 5 o più) da piante foraggere, pascoli o colture energetiche, seminate o spontanee, non incluse nella rotazione culturale dell’azienda; le superfici possono essere utilizzate per il pascolo, falciate per l’insilamento e la fienagione o per la produzione di energia rinnovabile.
Si fa riferimento a legname, frutti di bosco, eccetera.
Si fa riferimento ad animali vivi, latte, uova, miele.
Si fa riferimento a formaggi, carni e altri prodotti lattiero-caseari.
Si fa riferimento a cereali, ortaggi, frutta, uva, olive, fiori, foraggi, eccetera.
Si fa riferimento a vino, mosto, olio, marmellate, eccetera.
Riguarda il passaggio di successione nelle aziende individuali/familiari o nelle società di persone legate da vincoli di parentela, il cui conduttore è quindi una persona fisica.
Valore delle vendite dei prodotti agricoli primari o trasformati, delle attività connesse, dei sussidi relativi ad aiuti pubblici; sono invece esclusi i redditi da lavoro, da capitale e da trasferimenti finanziari.
Qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi, o abbia deciso, o abbia l’obbligo di disfarsi (categorie riportate nell’allegato A alla parte quarta del D.lgs. n. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni).
Metodo di irrigazione in cui l’acqua viene fatta scorrere sul terreno sistemato a piani inclinati (tipica delle marcite lombarde), oppure immessa in canaletti o in solchi per raggiungere lateralmente (per infiltrazione) le radici delle piante coltivate. È frequente nell’irrigazione delle piante sarchiate in genere e delle colture ortive del Mezzogiorno.
La sede cui si fa riferimento negli atti legali dell’azienda.
Comprendono le sementi di piante da radice (ad eccezione delle patate), di colture foraggere, di graminacee, di piante industriali (ad eccezione dei semi oleosi) e sementi e piantine di ortaggi e fiori. Colture foraggere diverse dai prati, come ad esempio cereali e leguminose, non possono essere utilizzate per la produzione di sementi, per cui i loro semi sono inclusi nelle voci corrispondenti come “cereali da granella” o “legumi secchi”. Le piantine sono coltivazioni ai primi stadi di sviluppo e destinate alla vendita per essere trapiantate. Piantine di fruttiferi, di frutta a bacche, o di altre legnose agrarie coltivate per un successivo trapianto sono classificati nei “vivai”.
Colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni.
Costruzioni per la protezione delle coltivazioni, di altezza sufficiente per potervi accedere ed eseguirvi le operazioni colturali che realizzano un ambiente artificiale che permette di coltivare piante fuori stagione o piante che esigono speciali condizioni climatiche. Fra le serre sono comprese sia le installazioni di tipo tradizionale, con struttura in muratura o metallica e con copertura di vetro, sia le costruzioni più semplici, generalmente costituite da intelaiatura di legno con copertura di materiale plastico rigido o flessibile estesa sia al tetto, sia alle pareti. Non sono considerate serre le costruzioni la cui copertura è limitata al tetto e/o ad alcune pareti, dato che non si realizza quella differenza tra condizioni ambientali interne ed esterne che è caratteristica delle serre vere e proprie.
Il servizio di consulenza riguarda problematiche relative alle modalità e tempi di irrigazione e alla determinazione dei fabbisogni irrigui delle colture, anche attraverso il monitoraggio della situazione meteorologica. L’azienda può ricorrere a questo tipo di servizi, gratuiti o a pagamento, offerti da società o enti pubblici di ricerca, Regione, Provincia, assessorati, associazioni di categoria o produttori, eccetera.
Misuratori utilizzati dall’azienda per registrare il consumo d’acqua a fini irrigui, ad esempio stramazzi o risalti con associata sonda di livello, venturimetri, sensori magnetici o a ultrasuoni o sonici, contatori, eccetera.
Contratto di natura associativa relativo all’allevamento di bestiame che prevede una collaborazione economica tra colui che dispone del bestiame (soccidante, concedente) e chi debba allevarlo (soccidario, allevatore). La nozione generale di soccida si trae dall’art. 2170, co. 1, c.c., secondo il quale nella soccida il soccidante e il soccidario si associano per l’allevamento e lo sfruttamento di una certa quantità di bestiame e per l’esercizio delle attività connesse, al fine di ripartire l’accrescimento del bestiame e gli altri prodotti che ne derivano. La soccida è sempre più frequente tra l’impresa agro-alimentare di trasformazione (soccidante) che fornisce gli animali, l’assistenza tecnica e i mangimi e il produttore agricolo (soccidario) che fornisce i terreni, i ricoveri e il lavoro manuale. Il contratto può, però, riguardare anche due aziende agricole. Per evitare doppi conteggi nel numero dei capi quando anche il soccidante è un’azienda agricola, in presenza di un contratto di soccida i capi oggetto del contratto devono essere dichiarati solo dal soccidario, cioè colui che alleva gli animali.
Metodo di irrigazione che prevede la sommersione del terreno con uno strato d’acqua per periodi variabili e con livelli variabili (tipico delle risaie). L’irrigazione “a conca” degli alberi da frutto nel Mezzogiorno è assimilata alla sommersione.
Ai sensi del D.lgs. 152/06 (art. 183) sono da considerarsi sottoprodotti le sostanze e i materiali dei quali il produttore non intende disfarsi. Le condizioni fissate dall’art. 184-bis del D.lgs. 152/2006 per ricondurre una sostanza alla nozione di sottoprodotto sono quattro:
Per tipologia di stabulazione si intende il sistema di allevamento adottato, che può prevedere l’utilizzo di una struttura fissa o mobile.
In caso di stabulazione mista, il capo deve essere considerato una sola volta in relazione alla forma di stabulazione prevalente. Quindi, se un capo è allevato per alcuni mesi al pascolo e per altri in stalla, va incluso nella tipologia di stabulazione in cui è stato allevato per la maggior parte dell’anno. In presenza di più cicli di allevamento nello stesso anno, si dovrà indicare il numero medio di capi presenti nell’anno.
Tipologia di effluente zootecnico solido (letame); miscela decomposta di sottoprodotti aziendali che può comprendere sterco, urina, paglia, lettiere e residui di foraggi destinati all’alimentazione di bovini, ovini e altri animali (escluso il pollo).
Le strutture possono essere coperte (ad esempio: coperture impermeabili o permeabili), oppure all’aperto (ad esempio: in cumuli, in aree delimitate all’aperto, eccetera). In alcuni casi, nelle strutture di stoccaggio avviene in parte anche il trattamento degli effluenti (ad esempio nelle lagune dei digestori anaerobici). Alcuni sistemi di stabulazione fungono anche da strutture di stoccaggio, così come le strutture per il trattamento degli effluenti.
Superfice utilizzata nell’annata agraria 2019-2020 a fini agricoli dall’azienda che include i seminativi, le coltivazioni legnose agrarie, i prati permanenti e pascoli e gli orti familiari, indipendentemente dal titolo di possesso dei terreni; comprende sia la superficie all’aperto che quella protetta.
Insieme dei terreni inclusi nel perimetro aziendale temporaneamente non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale o altra) che non rientrano nell’avvicendamento, ma suscettibili di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l’intervento di mezzi normalmente disponibili presso l’azienda; sono incluse le superfici abbandonate facenti parte dell’azienda agricola ma non ricoperti da formazioni arbustive e/o arboree.
Superficie che ha completato il periodo di conversione al biologico e i cui prodotti possono essere commercializzati con etichette che possono riferirsi al metodo di produzione biologica; non va inclusa la superficie relativa agli orti familiari, anche se coltivati con metodi biologici.
Superficie agricola utilizzata dell’azienda agricola in cui si applicano metodi di agricoltura biologica durante la transizione dalla produzione non biologica a quella biologica entro un periodo specificato («periodo di conversione»), come stabilito nel regolamento (CE) n. 834/2007 o nel Regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, o se del caso, nella legislazione più recente, oltre che nelle corrispondenti norme nazionali di implementazione della produzione biologica.
Superficie utilizzata al netto delle superfici protette (in serra o in ripari accessibili all’uomo).
Superficie massima potenzialmente irrigabile nell’annata agraria 2019-2020 attraverso gli impianti e la quantità d’acqua normalmente disponibili presso l’azienda; include superfici a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, prati permanenti, orti familiari e superfici protette (serra o altri ripari accessibili all’uomo) che sono per definizione sempre irrigati, e superfici destinate ad arboricoltura da legno.
Superficie effettivamente irrigata almeno una volta nell’annata agraria 2019-2020 (inclusa l’irrigazione di soccorso); è riferita alle stesse tipologie di superfici della superficie irrigabile.
Superfice interna al perimetro aziendale che include la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) (seminativi, coltivazioni legnose agrarie, prati permanenti e pascoli, orti familiari), la superficie ad arboricoltura da legno, i boschi, la superficie agricola non utilizzata, l’altra superficie e quella dedicata alle coltivazioni di funghi (sia essa in superficie o sotterranea); va considerata sia la superficie all’aperto che quella protetta.
Tutte le tipologie di pagamenti (trasferimenti in denaro) che le pubbliche amministrazioni versano agli agricoltori, quali: pagamenti diretti accoppiati o disaccoppiati della politica agricola comune, misure di sostegno allo sviluppo rurale, pagamenti nell’ambito delle organizzazioni comuni di mercato o altri aiuti pubblici derivanti dai bilanci dell’Unione europea, dello Stato, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano e degli enti locali, eccetera.
Include i sussidi stanziati con il Decreto “Cura Italia” e “Rilancio”.
Costituisce il meccanismo di incentivazione, alternativo ai Certificati Verdi, riservato agli impianti qualificati IAFR (impianto alimentato da fonti rinnovabili), di potenza nominale media annua non superiore ad 1 MW, o 0,2 MW per gli impianti eolici; la tariffa è detta “onnicomprensiva” in quanto il suo valore include una componente incentivante e una componente di valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete.
Per il calcolo del tempo al pascolo, non vanno considerate le giornate in cui gli animali sono al pascolo per due ore o meno; possono essere considerate mezze giornate quelle in cui gli animali pascolano per più di due ore, ma meno del tempo completo atteso.
La tecnica di incorporazione degli effluenti può essere: Immediata incorporazione (entro le 4 ore) oppure Incorporazione dopo le 4 ore (la soglia delle quattro ore è considerata dagli esperti come il tempo limite massimo che caratterizza l’immediata incorporazione).
Superfici incluse nel sistema di rotazione colturale dell’azienda o superfici mantenute in buone condizioni agricole e ambientali (GAEC) che non abbiano fornito un raccolto durante l’annata agraria 2019-2020, indipendentemente se siano state lavorate o meno: la caratteristica essenziale di questi terreni, infatti, consiste nell’essere lasciati a riposo, generalmente per tutta la durata della annata agraria. I terreni lasciati a riposo per oltre cinque anni per costituire un’area di interesse ecologico, rimangono terreni a seminativo.
Ettari ed are della superficie totale e della superficie agricola utilizzata dell’azienda agricola classificata secondo i titoli di possesso, in base ai quali il conduttore dispone dei terreni; si distingue in proprietà o usufrutto, affitto o uso gratuito.
Il riferimento è al titolo di studio più elevato conseguito, distinguendo tra l’indirizzo agrario e l’indirizzo di altro tipo in caso di diploma di qualifica biennale o triennale, diploma di scuola media superiore, laurea o diploma universitario. Va considerato solo un ciclo di studi ultimato.
Dal punto di vista chimico, è la trasformazione di un estere in un altro estere per reazione con un alcol. E’ la reazione che consente di produrre biodiesel (combustibile utilizzabile da qualsiasi auto a gasolio) partendo dall’olio estratto dai semi (ad esempio da quelli di colza) secondo la seguente reazione: olio + metanolo + catalizzatore = biodiesel + glicerina.
Definito dalla Legge n.1766 del 16 giugno 1927 come il “diritto che gruppi di persone quali collettività di abitanti di un Comune o di una sua frazione o, anche, di una sola parte di essi e di una collettività di altro tipo (associazione agraria, università, comunanza, partecipanza, dominio collettivo, vicinia, regola, eccetera) esercitano su terreni appartenenti a privati, oppure ad Enti territoriali od associativi di vario genere”. Gli usi civici più frequenti sono quelli di legnatico (raccolta della legna), pascolatico o erratico (pascolo degli animali), fungatico (raccolta di funghi).
Dall’inglese, letteralmente, “impronta idrica”: è un indice di utilizzo diretto e indiretto dell’acqua.
Organizzazione Mondiale del Commercio
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