03 Giu SE GLI OBIETTIVI AMBIZIOSI AL 2030 E AL 2050 SONO ANCHE INELUDIBILI: L’ITALIA E L’EUROPA ALLA PROVA DEL FUTURO SOSTENIBILE
Editoriale
di Maurizio Savoncelli,
Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
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Sul tema della sostenibilità ambientale, l’Unione europea si è data obiettivi ambiziosi e senza precedenti: la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, la neutralità climatica entro il 2050.
A sostegno del primo traguardo, il pacchetto di proposte legislative “Fit for 55”, che definisce le linee guida di un modello di sviluppo molto diverso da quello seguito sinora, focalizzato su un processo di riconversione energetica trasversale ai settori dell’industria, dell’energia, dei trasporti.
A sostegno del secondo traguardo, la Direttiva UE Edilizia green (EBPD – Energy Performance of Building Directive), approvata in via definitiva lo scorso 13 aprile, che prevede la calendarizzazione di una serie di interventi di efficientamento energetico dell’intero patrimonio immobiliare, fino alla completa decarbonizzazione entro la scadenza del 2050, appunto.
Per andare a regime, entrambi i provvedimenti necessitano di due elementi: un sistema di regole e scadenze al quale i Paesi membri si dovranno adeguare, seppure con i relativi margini di autonomia d’azione, e la partecipazione dei cittadini, che dovranno essere coinvolti nel percorso verso la più ampia sostenibilità tenendo conto che questo incide – e non poco – sulla loro quotidianità, in termini di abitudini e stile di vita, ma anche di impegno economico.
Su entrambi i fronti, la categoria dei geometri è legittimata – e sempre più spesso chiamata – a fornire il proprio contributo.
In relazione al sistema di regole e scadenze – e ferma restando l’indicazione del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin della necessità di fare “una scala di priorità degli interventi, che vanno dalle pompe di calore al doppio vetro e con una programmazione” – è evidente che in questo scenario il “convitato di pietra” è la necessità di un riordino degli incentivi fiscali, nella duplice direzione di renderli strutturali e capaci di assolvere alle esigenze di sicurezza, oltre che di efficienza energetica e salubrità. In altre parole: le nostre case necessitano di essere efficientate da un punto di vista energetico, ma ugualmente protette dal rischio sismico e dagli eventi metereologici estremi. Le proposte metodologiche e operative portate avanti negli anni dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, rappresentano un contributo in questa direzione, fondato su basi scientifiche ed empiriche.
In relazione alla partecipazione dei cittadini, posso affermare – senza timore di smentita – che la capillarità territoriale, unita alla specificità delle nostre competenze, affini ad una dimensione consulenziale prevalentemente familiare, ci rende interlocutori privilegiati di coloro che si assumono la responsabilità collettiva del cambiamento. È ormai chiaro, infatti, che le politiche sostenibili, messe meritoriamente in campo dalle istituzioni, possono trovare concretezza solo attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, che devono essere motivati ad abbracciare modelli di consumo responsabili, ma non di rado onerosi sotto il profilo economico.
È in virtù di questo posizionamento che a noi geometri professionisti spetta il compito di fare comprendere ai cittadini, alle famiglie, alla collettività, la convenienza delle scelte sostenibili segnatamente in ambito edilizio, responsabile – secondo il report 2023 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – del 39% dell’inquinamento globale.
Che si traduce, ad esempio, nel rendere evidente come la maggiore efficienza energetica determini un sensibile taglio dei costi in bolletta, oltre che una drastica riduzione di gas serra in atmosfera (e quindi nell’aria – ahimè inquinata – che tutti respiriamo) e l’innalzamento – altrettanto sensibile – del livello di comfort e benessere dei luoghi nei quali abitiamo, lavoriamo, impariamo, giochiamo, viviamo.
Per farlo, è necessario innalzare il livello delle nostre conoscenze professionali nell’ambito della transizione ecologica in atto, il cui perimetro è davvero molto ampio, soprattutto in termini di riferimenti legislativi per la progettazione: cito, a titolo esemplificativo, il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi per la pubblica amministrazione (PAN GPP), i Criteri Ambientali Minimi (CAM), l’economia circolare e il riuso dell’esistente, il Design for all.
Questi ed altri argomenti sono stati trattati con competenza e generosità dalla commissione Sostenibilità ambientale del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, deus ex machina del progetto “Geometra 2030”, tra i più importanti realizzati nel periodo di mandato 2019-2024. Che oggi – con la pubblicazione del presente intervento, l’ultimo previsto dal Piano editoriale – conclude la sua prima fase, quella di informazione e sensibilizzazione ai temi che sempre di più – e sempre più spesso – faranno parte del “lessico familiare” della professione di geometra. Perché una cosa è certa: la sostenibilità ambientale non è più un’opzione, e forse neanche una scelta obbligata. È – semplicemente – l’unica via per garantire il benessere della collettività e il futuro delle giovani generazioni.
Per noi professionisti di area tecnica, investire nella transizione ecologica quale ambito lavorativo privilegiato, è una straordinaria occasione per coniugare etica e profitto, vocazione sociale e prestazione professionale, sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. A partire dalle ricadute della Direttiva UE Edilizia green sulla filiera delle costruzioni, dove la domanda di profili tecnici dotati delle competenze necessarie per operare in un contesto sempre più proiettato al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica è destinato a crescere in maniera esponenziale nel prossimo biennio, il lasso di tempo di cui dispone ciascun Paese membro per recepirla e predisporre gli interventi previsti. Questi ultimi – vale la pena ricordarlo – potranno essere analoghi a quelli indicati come “trainanti” del Superbonus 110%, garantiti in larghissima misura proprio dai geometri professionisti, come si evince anche da incrementi reddituali che nello scorso biennio hanno superato il 40%.
Su questa scommessa punta “Geometra 2030”, che già da tempo ha dedicato spazio al monitoraggio dell’iter legislativo. Uno spazio destinato a crescere: l’obiettivo della seconda fase progettuale guarda già con grande attenzione al 2050.
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